Le Unità Cinofile da Soccorso “La Marca” di Caerano di San Marco nascono alla fine degli anni ’80, su iniziativa di Nedo Gallina, fondatore e attuale presidente.
Il gruppo di Protezione civile è stato protagonista, negli anni, di diversi interventi di ricerca di persone scomparse.
La passione per l’addestramento dei cani da soccorso, per Nedo Gallina, nasce tuttavia molti anni prima: “Mi trovavo ad Alleghe dove andavo a fare sci alpinismo – racconta – e vidi una persona salire su una seggiovia con accanto un pastore tedesco. Mi venne così l’idea di addestrare i cani a interventi sulle nevi alla ricerca di persone travolte dalle valanghe. Con alcuni amici iniziammo, sperimentando e senza avere un metodo. Parlavo al cane in varie lingue, ma non riusciva ovviamente a capirmi. Nel 1979 un istruttore, un amico di Brunico, mi insegnò come si parla al cane. Da lì partì la mia passione e andai in Austria, Germania, ex Jugoslavia, paesi in cui si trovavano i migliori addestratori di cani da soccorso”.
Come ci spiega Nedo Gallina non esiste una razza canina più o meno predisposta al soccorso. L’addestramento è a livelli di capacità, alcuni arrivano all’ultimo livello altri ci non arriveranno mai.
A Caerano di San Marco, le Unità Cinofile La Marca hanno una sede e, soprattutto, una palestra all’aperto dove vengono portati i cani per l’addestramento, in via Lazzaretto.
“I cani – spiega Gallina – seguono le tracce lasciate dall’odore dell’uomo. Dapprima riconoscono soltanto il proprio padrone, poi imparano che devono seguire l’odore umano, indipendentemente di chi sia. Sembrerebbe brutto dirlo, ma il cane ritrovare l’uomo soltanto perché sa che poi verrà premiato, con il suo gioco o con del cibo”.
In un’area del Centro d’addestramento è stata ricostruita una zona che simula una città terremotata: lì i cani si abituano a muoversi tra le macerie, in mezzo a cui ci sono dei nascondigli dove si nascondono le persone che devono essere ritrovate.
Nelle situazioni estreme, tipo appunto terremoti o valanghe, per evitare che un cane commetta un errore che comporterebbe ore di scavo inutilmente impiegate, vengono inviati altri due diversi esemplari per avere la conferma.
“Il cane – spiega Nedo Gallina – potrebbe essere ingannato da tracce lasciate dagli stessi soccorritori, oppure da un vento non favorevole per l’olfatto”.
Il gruppo di Caerano, negli anni, ha portato i suoi cani nelle scuole del Bellunese e del Trevigiano: “Soltanto negli ultimi due anni prima del Covid abbiamo incontrato quasi 30mila ragazzi. Si tratta di un’attività, quella nelle scuole, che oltre a divertire i ragazzi coinvolge e rende partecipi gli istruttori”.
Al Centro d’addestramento ci sono attualmente 36 cani, di varie razze, dal pastore tedesco, al Border Collie, e anche Golden Retriever, Labrador e Rottweiler.
L’Unità Cinofila di Caerano effettua una media di 30 interventi l’anno, alcuni di questi anche all’estero.
I volontari addestratori non arrivano soltanto dal Montebellunese, ma anche da Padova e dal Bellunese, ad esempio l’educatore cinofilo Diego Righetto è di Abano Terme.
L’attività del gruppo non si limita all’addestramento e al soccorso con i cani, ma anche interviene su tutto quanto compete la Protezione civile.
Lo scorso anno, anche a causa della pandemia, i volontari di Caerano hanno dato oltre 20mila ore del loro tempo, soltanto per le attività collegate all’emergenza sanitaria.
(Foto e video: Qdpnews.it © riproduzione riservata).
Qdpnews.it